Skip to main content

ecco gli errori più comuni

La chetogenica è un regime alimentare che prevede una drastica riduzione dei carboidrati a fronte di un aumento della quota proteica e soprattutto dei grassi in modo da obbligare il corpo ad andare in chetosi, cioè bruciare i grassi (e non più i carboidrati) per la produzione di energia e quindi dimagrire più rapidamente.

Ma il dimagrimento è solo uno dei tanti benefici che si possono ottenere da un protocollo chetogenico. Infatti la dieta chetogenica è utilizzata anche nel trattamento di alcune patologie come alcune forme di epilessia, bipolarismo, cefalea a grappolo, demenza, tumori e morbo di Parkinson in quanto si è osservato che può aiutare a ridurne la sintomatologia.

Quindi la chetogenica non è uno scherzo! Molto spesso le persone credono che la dieta chetogenica voglia dire escludere autonomamente dalla propria alimentazione pane e pasta, non c’è niente di più sbagliato! In questo modo c’è il rischio di intraprendere una dieta iperproteica e non chetogenica, il che vuol dire non andare in chetosi e quindi non ottenere i benefici conosciuti.

Altro errore comune è iniziare una dieta chetogenica prescritta da un nutrizionista ma per un altro paziente (per esempio per l’amica, la mamma, la zia, ecc.). Ognuno di noi è diverso dall’altro, ognuno di noi ha una propria conformazione corporea, ha determinate esigenze, eventuali patologie, allergie, intolleranze e stili di vita differenti. Intraprendere una dieta chetogenica prescritta per terzi potrebbe ledere notevolmente la salute. Per cui è bene affidarsi ad un nutrizionista che reputerà insieme a voi se è necessario iniziare un protocollo chetogenico, che tipologia di protocollo chetogenico e prescriverà la corretta integrazione per la tutela della salute fisica e mentale.

Esistono infatti diversi protocolli chetogenici che variano non solo per le percentuali di carboidrati, grassi e proteine (per esempio la SKD, VLCKD, MTC, MTC modificata) ma anche per gli alimenti o sostituti utilizzati. Si può pensare infatti insieme al nutrizionista di intraprendere un regime alimentare chetogenico che preveda la sola assunzione di alimenti oppure un’altra tipologia di protocollo in cui sono presenti alcuni prodotti chetogenici sottoforma di barrette, bibite o sostitutivi pasto. Il tutto è sempre da personalizzare e contestualizzare in base allo stile di vita del paziente.

Attenzione: prima di iniziare un protocollo alimentare chetogenico bisogna ben tenere presente che è una dieta a tempo, quindi non può essere protratta per lunghi periodi ed è inoltre necessaria una corretta integrazione prescritta dal nutrizionista senza la quale il protocollo potrebbe essere molto rischioso.

Infine un ultimo errore che si commette quando si pensa di intraprendere un protocollo chetogenico è di pensare che la fase rischiosa sia quella iniziale dove vengono eliminati del tutto i carboidrati. In realtà quando un soggetto è in chetosi la voglia di zuccheri e la sensazione di fame si attutiscono di conseguenza la compliance al protocollo alimentare aumenta e non si ha il desiderio di fuoriuscire dagli schemi. Al contrario la fase più critica è la fase di rialimentazione, cioè quella successiva, dove i carboidrati devono essere inseriti gradualmente. È bene quindi prepararsi psicologicamente a questa fase di rialimentazione in modo da mantenere una buona concentrazione in quanto, se il protocollo non viene rispettato a dovere, c’è il rischio che i sacrifici vengano vanificati.

Lascia un commento

iscriviti alla newsletter

Per restare aggiornati sulle mie ricette e sui miei consigli!

×